La storia di Gravina in Puglia comincia nel neolitico quando i primi insediamenti umani si stabiliscono all’ombra delle gravine. Fin dall’VIII sec. a. C. la città fu un importante centro della Peucezia, Sidion. Con l’occupazione romana nel 305 a.C. l’insediamento fu individuato con un nuovo toponimo, Silvium, divenne un importante centro agricolo e snodo viatico commerciale grazie alla Via Appia. Con la disgregazione dell’impero romano, diverse furono le dominazioni che si susseguirono.
Fino al XIX secolo, i nobili Orsini ressero il ducato della città.
Elementi architettonici imprescindibili del paesaggio gravinese sono da sempre le chiese-grotte.
Il complesso rupestre del sacro più imponente è San Michele delle Grotte, a cinque navate e con pilastri quadrati, è interamente scavato nella roccia tufacea.
Monumentale è la Cattedrale che, fondata nel 1092 da Unfrido d’Altavilla, poi ampliata (1420) e ricostruita (1497), conserva della nativa costruzione romanica il rosone sul prospetto laterale, affacciato su piazza Benedetto XIII, in parte occluso e coperto, mentre dal rosone ospitato sulla facciata principale si evince la dedicazione della basilica a Santa Maria Assunta. Gli elementi romanici contrastano con l’interno intonato a schemi architettonici quattrocenteschi che disvelano, a loro volta, una soffittatura in legno indorata e barocca nella quale sono alloggiate cinque tele incorniciate
La città lodata da Federico II come città del Grano e del Vino ha dato i natali a Papa Benedetto XIII, Pontefice dal 1724 al 1730.
Simbolo di Gravina in Puglia, nata nella roccia, è il Ponte Viadotto Acquedotto inaugurato nel 1778 che collega i costoni del canyon su cui è affacciata la città e la disseta con le acque della sorgente di S. Angelo.